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Cosmetici naturali: facciamo chiarezza
Sempre più spesso ci scrivete per chiederci se i prodotti dermocosmetici Skinius sono naturali, se contengono ingredienti vegetali e in quali percentuali. Sì, perché quando si viene a contatto con un prodotto cosmetico, spesso si pensa che la presenza di ingredienti naturali sia sinonimo di sicurezza e affidabilità. Al contrario il termine “sintetico” che, per il senso comune, si contrappone a “naturale”, avrebbe una connotazione meno positiva. In realtà questa semplificazione è troppo generica e fuorviante, poiché sono talmente numerose le reazioni chimiche a cui partecipano le molecole che solo alcune di esse possono realmente venire definite “di sintesi”. A questo proposito, è interessante l'approfondimento del Dott. Vincenzo Rialdi pubblicato su Rizzoli Education a questo link.
Ebbene occorre chiarire che le Linee Guida sulle aggettivazioni dei prodotti cosmetici (note anche come “claim”), disciplinate dal Regolamento Europeo 655/2013 CE, non sono molto chiare riguardo il “naturale” (e altri aggettivi simili come “organico” o generalmente “verde” che non sono regolati da specifici disciplinari). Recentemente sono state pubblicate nuove linee guida europee che pongono i pilastri per un più definito regolamento che sarà in vigore entro il 1° luglio 2019.
Cosa si può definire cosmetico naturale?
In termini strettamente chimici, non potrebbe esistere un prodotto 100% naturale né un prodotto 100% sintetico. Un crema viso 100% naturale non esiste perché, necessariamente, anche gli estratti naturali devono passare da fasi chimiche di raffinazione.
Facciamo un esempio pratico. Il “famoso” LES (o SLES) che chimicamente è il sodio lauril etere solfato, deriva da oli di cocco e di palmisto (cioè non dalla palma ma dai suoi semi) e solo in due successivi trattamenti chimici, durante i quali si potrebbe formare un composto cancerogeno, si trasforma nella molecola finale.
Quindi potremo dire che il LES è di “derivazione naturale” (oli di cocco e di palmisto) senza temere di essere smentiti, riferendoci pur sempre alla stessa molecola che durante il suo processo di lavorazione potrebbe essere diventata potenzialmente dannosa per l’uomo. Alla stessa stregua molti estratti dichiarati “naturali” vengono trattati chimicamente nei processi di “estrazione” (per esempio con solventi come i glicoli). E allora sono di “derivazione naturale” anche loro? Un prodotto naturale che però è stato chimicamente estratto da una pianta, può ancora definirsi naturale?
La domanda giusta potrebbe essere: quando un prodotto può essere veramente classificato naturale?
La risposta, in termini strettamente chimici, sarebbe probabilmente sempre in quanto persino il petrolio è un prodotto totalmente naturale, essendosi formato dalla decomposizione in assenza di ossigeno di microrganismi marini. Ma questo non è ovviamente accettabile nel comune vissuto del consumatore e nella comunicazione mediatica.

"Naturale" è sempre sinonimo di "buono"?
L’altro aspetto sul quale soffermarsi è: le molecole “naturali” fanno sempre bene? Anche qui possiamo fare un esempio. Già da molti anni il disposto legislativo europeo come il “Regolamento Cosmetici” (Reg 1223/2009 CE) impone di dichiarare in etichetta la presenza di uno dei cosiddetti 26 allergeni, normalmente contenuti nelle fragranze utilizzate nel prodotto, riferendosi a una tabella di ventisei sostanze riconosciute dall’SCCS (Comitato Scientifico Europeo per la Sicurezza dei Consumatori) con elevato potenziale allergico per l’uomo. Ebbene tutti i ventisei allergeni sono molecole naturali.
Allo scopo di ridurre il rischio di allergia tutti produttori di fragranze e profumi si sono perciò diretti verso molecole di sintesi (e perciò non naturali) a bassissimo impatto allergico e tossicologico per l’uomo. Ma esse non sono naturali.
Quando un prodotto cosmetico non è dannoso per la salute?
Riguardo questo punto (che poi è quello veramente importante) da tempo la normativa europea prevede l’obbligatorietà di una “Valutazione della Sicurezza per Salute Umana” prima che il prodotto venga immesso sul mercato.
Il già citato Regolamento Cosmetici dal 2013 impone ai produttori di cosmetici di fare un passo in più e cioè la redazione del cosiddetto “Rapporto di Sicurezza” che, oltre alle garanzie di analisi tossicologica di tutte le materie prime come già dapprima richiesto, subordina l’immissione sul mercato del prodotto al vero e proprio calcolo di un Fattore di Sicurezza (il “MoS”, Margin of Safety), che ovviamente dipende dai dati di sicurezza di tutti gli ingredienti, e che solo se risulta entro ampi margini di garanzia consente l’immissione sul mercato del prodotto.
Al di là di imprevedibili frodi che hanno il connotato di dolo, un prodotto cosmetico per essere immesso sul mercato deve essere sicuro per il consumatore.
Infine, sempre per la tranquillità del consumatore, è opportuno sottolineare come con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento Cosmetici sia stata richiesta su tutto il territorio europeo una maggior attenzione dell’Autorità di Controllo (ASL e NAS nel nostro paese) e siano state giustamente inasprite le sanzioni (si veda in proposito il D.Lgs 4.12.2015, n. 204) che, in casi di reati verso la sicurezza al consumatore, arrivano a pene pecuniarie di 100.000 € e alla reclusione fino a 5 anni.
Il parere della dermatologa
Ad esprimere i suoi dubbi in merito al trend "clean beauty" che sta spopolando in UK è anche la dottoressa e dermatologa Anjali Mahto, uno dei maggiori esponenti in dermatologia e skincare nel regno Unito, che ha aiutato milioni di adolescenti inglesi a sconfiggere l'acne e convivere con questo inestetismo all'insegna di una nuova filosofia chiamata "skin positiviy". Insomma l'esperta non è proprio l'ultima arrivata in termini di ricerca dermatologica e nella sua ultima pubblicazione The Skincare Bible, istruisce i propri lettori a non credere ciecamente che un dermoscometico per essere buono, debba essere naturale o "privo di". Se da una parte i lunghi nomi chimico scientifico presenti sull'INCI dei prodotti skincare possono spaventare, è importante sapere che prima di essere messa in vendita qualsiasi tipo di formulazione cosmetica passa svariati test di sicurezza europei che garantiscono la tutela della salute del consumatore finale. Il trend del naturale o vegano è un retaggio del famoso caso scoppiato intorno al 2005, in cui si pensava che la comparsa del tumore al seno fosse in qualche modo connessa all'applicazione costante di alcuni cosmetici ricchi di particolari conservanti. Questo episodio, ha fomentato un reazione a cascata, che ancora oggi genera fenomeni di allarmismo ingiustificati. Se si riflette attentamente, cosa può essere classificato "non chimico" in natura? Anche la stessa acqua è chimica, nella mela sono presenti alcune piccole percentuali di formaldeide eppure "una mela al giorno toglie il medico di torno". Abbiamo forse creduto per anni un un falso mito? Quando si parla di chimico il vero segreto risiede proprio nelle dosi, piccole quantità di un determinato conservante monitorate e tenute sotto controllo con gli opportuni test clinici non sono assolutamente dannosi per la salute. Al contrario, una crema viso completamente e veramente naturale e senza "parabeni, nichel, alcol, profumo...e chi più ne ha più ne metta" dopo pochi minuti dalla sua apertura presenterebbe al suo interno colonie di batteri e funghi che consapevolmente spalmeremmo sul nostro viso o corpo.
Il punto di vista del team di ricerca Skinius
Come scegliere dunque i dermocosmetici giusti per la pelle? Il nostro consiglio è provare e provare ancora per trovare la formulazione adatta alla tua pelle. Non avere pregiudizi perché la resa cosmetica di un prodotto è soggettiva: puoi capire se la tua pelle si trova bene solo dopo averlo usato, in diversi momenti dell’anno e della vita. Può accadere che un’amica adori la texture di un prodotto che, però, a contatto con la tua cute non restituisce le stesse performance.
Quello che ci guida è la volontà di creare formulazioni cosmetiche che siano ampiamente tollerate, anche dalle pelli più sensibili e intolleranti. Impara ad ascoltare la tua pelle: farai la scelta giusta.
Sul sito ABC Cosmetici è possibile reperire moltissime informazioni agnostiche e imparziali, garantite dalla professionalità scientifica e normativa dell’Associazione Nazionale delle Imprese Cosmetiche.